Quando ho sentito la bestemmia ho provato una profonda delusione. C’è chi non si rende conto del ruolo che riveste e di cosa esso comporti in termini di responsabilità e di aspettative generate.
Mi riferisco ovviamente a Niccolò Ghedini.
Il nostro eroe (non ce ne voglia Mangano, che ci osserva dal cielo sul suo cavallo e mezzo alato) si è visto recentemente insidiare dai legali di Sgarbi, che per difendere la frase del loro assistito «Travaglio è un pezzo di merda tutto intero» si sono lanciati in un commovente elogio del letame e delle sue proprietà.
Un campione come Niccolò cosa si sarà inventato per replicare? Nulla, anzi peggio: un’intervista frignona su Repubblica in cui arriva a dire «Anch’io mi deprimo, sento il peso di una fatica che si fa sempre più dura. O pensa che non abbia momenti di fragilità? O non mi chieda: è giusto o sbagliato quello che sto facendo.».
Non c’è che dire, il prode Niccolò è in un momento di difficoltà e di demotivazione. Ci vorrebbe qualcosa di grosso per ridare slancio al Robert Shapiro del triveneto; quando ecco che, come in ogni film sportivo/natalizio/con animali/bambini/adolescenti del palinsesto pomeridiano Mediaset, l’occasione arriva:
L’Espresso tira fuori una registrazione di Berlusconi che a L’Aquila nel post terremoto racconta a dei militari una barzelletta su Rosy Bindi, la cui chiusa è una bestemmia: un “Orco Dio!” urlato che fa partire la risata dei soldati.
Dai Niccolò, è tua!
C’è la morbosità, l’intrusione, la strumentalizzazione di una “storiella innocua”, lo spirito cameratesco utile a motivare i giovani…
Nulla. Di nulla.
La difesa della bestemmia passa addirittura a Monsignor Fisichella che si dimostra all’altezza invocando la “contestualizzazione”.
Ammiro l’estro dell’arcivescovo ma resto paralizzato dalla delusione, come un reduce di Woodstock (quella vera) che scoprisse che Hendrix è ancora vivo e ora apre i concerti di Justin Bieber.
Non sopporto il pensiero che Ghedini non abbia provato nemmeno a dire «dopo la saga di Shrek il termine “orco” ha ormai stemperato le sue connotazioni negative passando ad identificare anche un essere amato dai bambini…»
Non posso vivere così… basta!
BANG!
…si è inceppata.
Immaginarne una funzionante è sempre troppo complicato.